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Guida pratica dell’Olio

L’olio extravergine di oliva è ideale per friggere perché mantiene meglio di altri grassi le alte temperature, senza diventare dannoso per la salute: il suo “punto di fumo” (il momento in cui inizia a fumare/bruciare) è a 210°C, a differenza ad esempio, dell’olio di arachide (180°C), di mais, soia, girasole (130°C). La temperatura giusta per la frittura è 170°C.

L’olio extravergine d’oliva è un vero scrigno di virtù nutrizionali e benessere. Un olio extravergine d’oliva può definirsi “buono” se ha tre pregi: il fruttato (lo si percepisce al naso), l’amaro (al palato), il piccante (il “pizzicore” che si avverte in gola). L’olio extravergine di oliva non è molto più calorico di altri grassi, anche vegetali.

Luoghi comuni sull'extravergine

1. Se un olio è extravergine, allora è buono.

FALSO! – Non tutti gli oli extravergine sono uguali. Come per i vini la qualità varia dal comune vino da tavola al gran cru, anche per gli oli extravergine la qualità dipende dal tipo, dalla varietà, dal grado di maturazione e dalla conservazione.  

 

2. Un extravergine di prima spremitura è un olio speciale?

FALSO! – Tutti gli oli extravergine d’oliva provengono da una prima ed unica spremitura.  

 

3. Un extravergine spremuto a freddo è un ottimo olio?

FALSO! – Per ottenere un olio di qualità è importante utilizzare impanti che mantengano una temperatura di lavorazione che non superi mai i 27° C.  

 

4. Il colore è indice della qualità dell’olio?

FALSO! – Il colore dipende esclusivamente dal tipo di olive e dal suo grado di maturazione nonchè dal processo di estrazione. Il colore dell’olio è tendenzialmente verde, con riflessi gialli più o meno intensi.  Solo dei riflessi rossastri potrebbero essere segnali di cattiva qualità, presenti in un olio conservato male e in particolare non al riparo dalla luce.  

 

5. Un extravergine che “pizzica” in gola è un olio di scarso  pregio?

FALSO! – Il pizzicore è una caratteristica degli oli freschi, giovani, ricchi di sostanze salutari e antiossidanti naturali, quali polifenoli e vitamina E.  

 

6. L’acidità si avverte al gusto?

FALSO! – L’acidità è un parametro misurabile solo con un’analisi chimica e non è correlato al sapore dell’olio.

Conoscere e distinguere l’olio

OLIO EXTRAVERGINE D’OLIVA

È un prodotto naturale, ottenuto solamente mediante processi meccanici o fisici: le olive vengono frante con macine di pietra o con frangitori di acciaio separando, poi, la parte secca dell’oliva (sansa) da acqua e olio mediante pressione e/o centrifugazione.

 

OLIO D’OLIVA

È ottenuto da oli di elevata acidità, difettosi al gusto ed all’olfatto, sottoposti a raffinazione. Questo processo industriale riduce l’acidità ed elimina i difetti organolettici, rendendo l’olio incolore, insapore, inodore. Agli oli raffinati sono aggiunte minime quantità di Oli Extravergine o di qualità inferiore.  

 

OLIO DI SANSA

Si ottiene estraendo, mediante solventi, i residui oleosi della sansa, che è la parte solida dell’oliva; l’olio che ne deriva viene sottoposto a raffinazione ed infine mescolato con piccole quantità di oli vergini, ma generalmente di qualità inferiore.

 

OLIO DI SEMI

Come quello di Sansa, viene estratto da semi mediante solventi e quindi sottoposto ad un processo industriale di raffinazione.

Le 7 regole d'oro per un buon olio

  1. UTILIZZARE SOLO OLIVE SANE E BEN COLTIVATE, ottenute da piante sane in oliveti irrigui e difesi dall’attacco dei parassiti.

  2. CON L’AIUTO DI UN CLIMA FAVOREVOLE, in regioni naturalmente vocate all’olivicoltura, come la PUGLIA.

  3. RACCOGLIERE LE OLIVE DIRETTAMENTE DALLA PIANTA, manualmente o con mezzi meccanici e non da terra dopo intemperie o eccessiva maturazione.

  4. UTILIZZARE SOLO OLIVE AL GIUSTO GRADO DI MATURAZIONE, è questo il momento di massima esaltazione delle fragranze. Evitare le olive eccessivamente mature.

  5. TRASPORTARE LE OLIVE AL FRANTOIO CON CASSETTE BEN AREATE, piuttosto che in sacchi di tela o plastica che impediscono la traspirazione, favorendo così lo sviluppo delle muffe.

  6. PROCEDERE SUBITO CON LA MOLITURA, al massimo entro 24 ore dalla raccolta.

  7. UTILIZZARE IMPIANTI MODERNI ED IGIENICAMENTE PERFETTI.

La tecnica dell’assaggio

  1. …versare l’Olio in un bicchiere e farlo roteare perché tutti gli aromi si diffondano…

  2. …annusare alternando inspirazioni brevi e profonde, cercando di captare le diverse sensazioni valutando così l’intensità del fruttato…

  3. …ora assumere una piccola quantità di olio cercando di trattenerla tra il labbro inferiore e i denti ben serrati…

  4. …contemporaneamente aspirare aria prima delicatamente, poi più vigorosamente in modo da vaporizzare l’olio in tutto il cavo orale e portarlo a contatto con le papille gustative…

  5. …di seguito, memorizzando tutte le sfumature di aromi e sapori, espirare l’aria dal naso, in modo che le particelle di olio nebulizzate colpiscano la membrana dell’olfatto dandovi delle sensazioni ancora più precise unitamente a tutte le sfumature di aromi e sapori…

  6. …se avete immagazzinato sufficienti informazioni, espellere l’olio!